martedì 27 settembre 2011

I brasiliani alla liberazione dell'Italia

Non si pensi che la Seconda Guerra Mondiale abbia devastato solo Europa e Asia: i micidiali sottomarini di Hitler, per tagliare i rifornimenti di materie prime alle potenze alleate, scendevano l’Atlantico fin sotto l’equatore per lanciare siluri contro le navi brasiliane, spesso a poche miglia marine dalle coste di Pernambuco, Sergipe, Bahia, Ceará. Le vittime furono moltissime e il danno economico molto alto; e addirittura centrali di spionaggio naziste furono impiantate a Rio e in altre città, in un Paese che con la Germania non aveva fondamentalmente nulla a che fare.
All’inizio il Brasile era neutrale. Il presidente Getúlio Vargas era anzi un grande ammiratore di Mussolini, e molte delle riforme sociali applicate in Brasile le aveva prese di peso dalla legislazione fascista. Ma le pressioni degli USA, impegnatissimi contro l’Asse Berlino-Roma-Tokyo, si fecero sentire ben forti nelle orecchie brasiliane: investiremo da voi, vi faremo diventare ricchi… ma se non state con noi vi consideriamo nostri nemici, saranno tutti cavoli vostri… argomenti piuttosto espliciti per fare cambiare idea a Vargas e cercare di fermare i siluri nemici. Siluri purtroppo anche italiani, perché la nave da guerra Barbarigo fu una di quelle che fecero vittime e danni a imbarcazioni con la bandiera verde-oro.

Un discorso toccante riguarda la presenza del contingente brasiliano in Europa. Non lo sanno in tanti, ma l’Italia è stata liberata dal nazi-fascismo anche grazie ai soldati di Rio: arrivati a Napoli già sotto il controllo degli statunitensi, un po’ alla chetichella, i brasiliani hanno risalito la penisola e sono stati determinanti – con partigiani e Alleati - nello sconfiggere tedeschi e fascisti sull’Appennino tosco-emiliano. Intere zone delle province di Lucca, Pistoia, Parma, Bologna devono al Brasile la fine dei massacri degli occupanti nazisti. A fine aprile del 1945, sopra Bologna, 15.000 militari tedeschi armati di tutto punto si sono arresi ai brasiliani, che hanno poi sfilato in varie città tra gli applausi della popolazione. Soldati brasiliani hanno sfilato tra la gioia riconoscente di tutti noi anche a Pisa, Piacenza, Torino.    

Semplicemente: “Obrigados, Brasil!”.

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